Strategie Vincenti
Come ampliare la tua Zona di Comfort
Se ami la sensazione di sicurezza e di avere la situazione sotto controllo, oppure se ti piace migliorarti in continuazione ed essere in grado di affrontare situazioni sempre nuove, questo articolo fa per te.
ZONA di COMFORT
Viene chiamata Zona di Comfort (in inglese Comfort Zone), quell’ambiente immaginario in cui tutto per te è noto, come per esempio:
- la parte routinaria del tuo lavoro (quel tran-tran che si ripete tutti i giorni o tutte le settimane)
- il ristorante nel quale vai a mangiare da 5 anni (sì lo so, perchè fa da mangiare proprio come vuoi tu 😉 )
- quel rapporto di coppia che va avanti da 10 anni (hmm, nonostante tu pensi spesso che non sia la persona giusta)
- quelle 5 pietanze che continui a cucinare a rotazione
- lo stesso stabilimento balneare nel quale vai in vacanza ogni anno
- …
Ok, credo di averti reso l’idea: la zona di comfort è tutto ciò che per te è conosciuto: sai già quali potrebbero essere le eventuali sorprese (che quindi, conoscendole, non sono più dei veri e propri “imprevisti”), di conseguenza sai come muovermi, come comportarti e questo ti da una sensazione di sicurezza. E’ tutto sotto controllo ! 🙂
L’emozione tipica di quando ti trovi in questa zona è di tranquillità, di sicurezza, se è una tua scelta rimanere in questo “covo sicuro”, mentre degrada in noia, qualora la permanenza in questa zona non sia una tua scelta, ma dettata da qualcuno altro. Un tipico esempio è un capo che non offre nuove sfide ai propri sottoposti.
ZONA di APPRENDIMENTO
Se invece esci fuori dalla tua zona di comfort ed entri in una zona sconosciuta, sei costretto ad affrontare situazioni nuove, nelle quali non ti è ancora chiaro come ti devi comportare, a questo punto sei costretto ad improvvisare, ad attingere a TUTTE le tue risorse (e non soltanto quelle a cui accedi normalmente), a pensare in modo laterale, a mettere in discussione le tue convinzioni, a spostare i tuoi limiti. E come sempre, quando ti metti in gioco e devi trovare soluzioni nuove, prenderai delle decisioni e farai delle azioni, di cui alcune funzionano e altre no. E cosa succede quando entri in un processo del genere ?
Che, comunque vada, impari un sacco di cose !
Motivo per cui questa zona viene denominata la Zona di Apprendimento, in essa si possono provare varie tipologie di emozioni, sia positive (come per esempio curiosità, sorpresa, divertimento, eccitazione, etc), sia negative (fastidio, disagio, frustrazione, insicurezza, rabbia, etc).
La positività o negatività delle emozioni provate può dipendere di nuovo dal fatto se sei uscito dalla Zona di Comfort di tua spontanea volontà oppure no. Nota comunque che ho detto che PUÒ dipendere, ma ricordati che alla fin fine la responsabilità ultima di come tu stai è una TUA decisione (anche se le circostanze sono dettate da persone o eventi fuori dal tuo controllo).
L’ultima libertà umana è quella di scegliere il proprio atteggiamento mentale in qualsiasi situazione. – Viktor Frankl Tweet
Uno delle migliori tecniche per cambiare atteggiamento mentale in una situazione che non ti piace è il reframing (ovvero “ri-incorniciare la situazione”, interpretandola da un punto di vista nuovo). Questo comunque esula dalla scopo di questo articolo e ci tornerò sù un’altra volta.
Ora voglio farti notare come il grado di difficoltà, cioè di quanto tu ti stai allontanando dalla Zona di Comfort e di quanto in profondità ti stai spingendo in quella di Apprendimento, dipende dalla quantità di novità che stai affrontando.
Così per esempio, se guidi la tua macchina, sul tuo solito percorso per tornare a casa dal lavoro e ti arriva una telefonata, sei perfettamente in grado di gestire la situazione: la tua macchina e il tuo percorso è pura ruotine. Sai dove premere il pulsante per attivare la telefonata e arriverai tranquillamente a destinazione.
Ma ora prova ad immaginare di essere in una città che non conosci, guidando una macchina a noleggio (un tipo che non hai mai guidato), non conosci nemmeno la strada e proprio in quel momento ti arriva una telefonata. Hmmm, ora la situazione inizia ad essere molto più complicata e le probabilità che tu sbagli strada e che tu ti senta stressato, iniziano a crescere 😉
Se ora continuiamo ad uscire dalla Zona di Apprendimento, aggiungendo ulteriori novità e difficoltà (per esempio: tuo figlio che si mette a piangere perchè si è fatto male), la tua tensione interna continua a crescere ed entri in quella che viene chiamata Zona di Panico !
ZONA di PANICO
Ti trovi in questa zona quando sei esposto a troppe informazioni contemporaneamente (e il tuo cervello non è in grado di elaborarle), oppure quando l’intensità delle emozioni negative che stai provando è troppo intenso e di conseguenza saltano tutti gli schemi e vengono a galla le tue convinzioni più profonde e radicate, si attiva il tuo istinto di sopravvivenza, infatti le 2 reazioni più comuni sono la fuga e l’attacco.
Non sperare che sia più facile, spera di essere migliore.
Non sperare di avere meno problemi, spera di avere maggiori abilità.
Non sperare di incontrare meno sfide, spera di essere più saggio. – Jim Rohn
E come si ottiene ciò che il saggio Jim Rohn propone ?
Spingendoti regolarmente fuori dalla tua zona di confortevolezza: facendo una scelta consapevole di voler cambiare e provare cose nuove, facendo diventare un’abitudine il fatto di provare esperienze nuove.
Ecco alcuni spunti:
- In ambito lavorativo (in progressione di difficoltà) imparare una mansione nuova o chiedere di ottenere nuove responsabilità, cambiare completamente lavoro, iniziare una nuova attività. Avere una vasta gamma di abilità ed essere in grado di adattarti a nuove situazioni lavorative.
- In ambito delle relazioni sociali, conoscere ogni settimana persone nuove, iscriversi ogni 1 – 2 anni ad un circolo culturale diverso. Avere una vita sociale più varia, non solo ti renderà più felice e ti allunga la vita, ma ti da anche maggiori opportunità di lavoro e affari.
- In ambito del benessere fisico, ogni 2 – 3 anni iniziare con una nuova attività sportiva, l’essere umano è stato creato per muoversi e stimolarlo con varietà è il miglior modo per tenere il nostro corpo (e la nostra mente) in forma.
- In generale aiuta avere un atteggiamento mentale di curiosità e di voglia di accettare le cose nuove come una sfida, così per esempio può essere utile provare un piatto nuovo ogni volta che vai al ristorante, esplorare stili e autori diversi quando leggi, andare alla ricerca di posti e culture nuove, sia nella nostra Italia, che all’estero.
Non aver paura di uscire dalla tua zona di comfort. Oltre la barriera si celano le opportunità più ricche Tweet
Sei pronto ?
Preferisci uscire spesso dalla tua zona di comfort a piccole dosi (e così ampliando le tue abilità), oppure preferisci stare sempre al calduccio della tua zona di comfort e poi essere impreparato quando arriva un imprevisto e attraversare subito tutta la zona di Apprendimento e finire dritto nella zona di Panico ?
AVVERTENZA
Quando avrai deciso di uscire dalla tua Zona di Comfort, sappi che la più grande resistenza (dopo te stesso) la troverai nei tuoi familiari e amici, perchè uscendo TU dalla tua Zona di Comfort, inconsciamente schiaffi in faccia a loro la LORO zona di comfort e fai capire che da essa si può uscire, ma… uscire da quel bozzolo fa paura !
Quindi piuttosto di affrontare LORO la loro paura, per chi ti sta attorno è molto più semplice cercare di riportare TE dentro alla tua zona di comfort.
Questo è il genere di post che adoro, quelli che ti fanno fermare a riflettere sulla tua vita.
Bene Giulia.
Non dimenticarti che lo scopo ultimo del post è farti passare all’AZIONE (non solo riflettere sulla tua vita).
In che modo hai deciso di uscire dalla tua zona di comfort ?
Al momento buttandomi di più nelle relazioni con gli altri. Cerco di ampliare le amicizie: da anni frequento sempre le stesse persone, che adoro, ma è tempo di confrontarmi con mentalità diverse. E per farlo dovrò cercarle io queste persone.
Ho già iniziato, e spero di trovare un interessamento anche dall’altra parte.
Noto quanto spesso le persone si comportano come se il mondo girasse intorno a loro: tutte si aspettano di essere cercare, di un invito a uscire, di una telefonata, tutti vogliono sentirsi importanti. Ho fatto anche io lo stesso errore. Il primo passo che ho fatto è mettere da parte tutto questo e avere il coraggio di buttarmi, di cercare anche con la paura di passare per quella invadente, di essere noiosa e quanto altro. Vediamo i risultati.. Rinnovo i complimenti al blog, a presto 🙂
Verissimo e il “successo” è una questione di culo: bisogna alzarlo dal divano e muoverlo 😀
Fai benissimo e il punto su cui “fare leva” è proprio l’ultimo che hai elencato: tutti vogliono sentirsi importanti
Dai ascolto alle persone e (sincero) interesse in quello che dicono e fanno e risulterai a tua volt velocemente interessante 😉
Ti va Giulia di tenerci informata sulle tue evoluzioni ?
Volentieri!
Al momento mi sono concentrata su una persona specifica con lo scopo di approfondire l’amicizia. è qualcuno verso il quale provo sincero interesse. Ho Iniziato contattandolo tramite facebook e successivamente ci siamo incontrati insieme ad amici in comune. Penso di aver ottenuto qualcosa dal momento che quando ci siamo incontrati, mi è sembrato a sua volta interessato e mi ha fatto molte domande sui miei esami. Ha sempre ascoltato con attenzione quello che avevo da dire, anche quando non parlavo con lui direttamente e quando ci siamo lasciati, mi ha fatto intendere che spera di vedermi presto. Il risultato sembra positivo e ne sono felice. Ora il passo successivo è cercare di mantenere i contatti, e qui entra in atto la prudenza: non faccio che chiedermi se è il caso di contattarlo quando l’ho visto soltanto tre giorni prima. Subentra anche la paura ripetendomi che potrei essere seccante. Al momento ho deciso di aspettare qualche giorno, per poi ricontattarlo per uscire la prossima settimana tutti insieme.
bravisssssima….. dovrò fare lo stesso anch’io
Ciao Anto,
“DOVRAI” oppure VORRAI ? 😉
Le parole hanno il loro peso e importanza http://strategievincenti.net/attento-a-come-ti-parli/
Che ne pensi ?
Non sono un amante delle attese, la vita è breve e preferisco “l’onestà brutale”: se ti piace qualcuno sia soltanto per amicizia, sia per qualcosa di più profondo, io lo contatterei e glielo direi. Si risparmia un sacco di tempo e non ci si fa false illusioni (da entrambe le parti).
Se son rose fioriranno, se non lo sono, tanto vale passare oltre subito.
Continua a tenerci aggiornati.
Si tratta soltanto di amicizia, se fossi alla ricerca di un compagno forse sarei stata più diretta. Ma cercherò di esserlo maggiormente anche in questa occasione 😉 a presto
Giulia, pensi che tu possa aggiungere valore a questa amicizia ?
Se la risposta è affermativa, per quale motivo attendere ?
Penso che il timore ha fatto nuovamente la sua comparsa: ho passato due giorni a procrastinare.
Ieri sera ho agito d’impulso, perché insoddisfatta del mio atteggiamento, e ho contattato l’amico in questione.
Sapevo che se lo avessi contattato di nuovo avrei dovuto essere diretta, e forse è stato proprio per questo che ho avuto paura. Alla fine è andata bene: non ho avuto niente da perdere e ho chiarito la mia posizione, in più ho conosciuto la sua nei miei confronti. Ora, solo il tempo saprà dirmi come andranno le cose.
La mia piccola vittoria l’ho conquistata anche solo provando e comunque vada, al momento sono soddisfatta della mia scelta. Le paure sono più radicate di quanto sembrano, soprattutto a livello incosciente!
Brava Giulia !
E’ vero, ma ci sono diversi modi per sradicarle, come per esempio ancorare come riferimento, tutte le volte in cui hai affrontato una paura (come in questo caso).
Le “buone” abitudini si formano esattamente come si sono formate le “cattive”: un pochettino ogni giorno: continua ad agire nonostante la paura, soprattutto nelle piccole cose.
Grazie per tutti i preziosi consigli!
Io ringrazio TE perché condividi le tue esperienze !