Strategie Vincenti
Il potere dei Social Media (Meetup con Jason Womack)
Poche settimane fa ho letto un tweet di Andrea Aresca che diceva:
Andrea l’ho conosciuto attraverso questo mio blog, lui è della provincia di Torino ed ogni tanto scambiamo idee via Twitter e via mail soprattutto riguardo temi di produttività. Un paio di volte ci siamo sentiti via telefono, ma non ci siamo mai visti di persona, perciò il primo pensiero è stato: Andrea a Venezia ? Un occasione per conoscerlo finalmente di persona !
…ma pochi secondi dopo il mio cervello mi ha mandato un segnale: Jason Womack ? Questo nome lo conosco… e dopo un minutino mi è venuto il flash. Per conferma sono andato a fare una ricerca nelle vecchie newsletter ricevute via email: era proprio vero, Jason è stato uno dei coach del team di David Allen, l’ideatore della metodologia di time management nota come GTD (Getting Things Done).
Visto che la materia mi appassiona molto, non ebbi dubbi che volessi partecipare all’incontro.
Poichè tutto ciò che sapevo di Jason erano un paio di newsletter sul GTD scritte diversi anni prima, non avevo alcuna idea di cosa aspettarmi da lui. Dopo tutto è un executives coach indipendente con clienti in tutti il mondo e che tiene più di cento seminari all’anno, perciò presentarmi all’incontro è voluto dire per me farmi un pò di coraggio ed uscire dalla mia comfort zone. Ma come spesso accade è stato più difficile decidere una cosa e passare all’azione che poi effettivamente farla, infatti appena dopo aver incontrato Andrea, Jason e suo moglie Jodie nella hall dell’albergo Bauer Gruenwald a Venezia ho capito che Jason è una persona alla mano e dopo pochi minuti abbiamo deciso di uscire a passeggiare per le calli ed ad andare a mangiare in un Bàcaro (tipica trattoria veneziana).
I temi che abbiamo toccato sono: produttività e gestione del tempo (ovviamente 😉 ), freelancing e come farsi conoscere, dell’onda di maggior consapevolezza e del conseguente grande interesse che c’è a livello mondiale per quanto riguarda i temi della crescita personale in generale ed infine la grande importanza che le relazioni interpersonali ricoprono nella nostra vita, sia privata, che lavorativa.
Jason e Jodi hanno un’energia ed un entusiasmo contagioso e vivono con profonda sincerità il concetto che le relazioni sono qualcosa di molto importante e il loro atteggiamento è quello di essere sempre i primi a dare agli altri.
Cosa ho imparato da questa esperienza (oltre che aver passato una bellissima giornata) ?
Un sacco di cose:
- Che oggi giorno con i social media è facilissimo entrare in contatto con persone che a priori riteniamo inaccessibili
- Che se impieghiamo un pizzico di coraggio abbiamo la possibilità di interagire con persone che possono essere di riferimento per noi (mentori) e con i quali possiamo ottenere risultati enormi in poco tempo
- L’importanza e la bellezza dell’umiltà
- L’importanza e il potere di coinvolgimento che ha il fare le cose con passione
- Il potere della gratitudine
- L’importanza delle relazioni. Cito una frase dal libro The Promise Doctrine scritto da Jason:
For a long time now, I’ve believed, “We’re smarter together.”
Grazie Jodi, Jason e Andrea per questa bellissima giornata !
P.S: anche Jason ed Andrea hanno scritto il loro resoconto del nostro incontro.
Totalmente d’accordo con te Alexander. A settembre David Allen e sua moglie Kathryn sono passati per Milano dato che David aveva un impegno professionale in città, e io ho saputo di questa cosa ascoltando un suo podcast circa un mese prima.
Gli ho mandato un’email chiedendogli se avesse avuto tempo e modo di incontrarci anche solo per un caffè, e dopo due giorni David mi ha risposto dicendomi che si sarebbe potuto fare.
Qualche giorno prima mando una nuova email a David ricordandogli della cosa, e fissiamo una data. Ci sentiamo sempre via email il giorno prima scambiandoci i contatti, e alla sera mi squilla il telefono cellulare, ed era David che chiamava confermandomi che lui e Kathryn avrebbero volentieri incontrato me e mia moglie in centro a Milano in mattinata, per poi fare pranzo insieme.
E così è stato. Giornata molto bella, con un bel sole settembrino e gradevole temperatura, e il piacere di avere conosciuto de visu una persona davvero speciale che mi sta aiutando molto, e con una moglie anche lei molto interessante.
Buttarsi non fa mai male. E forse è proprio il voler uscire dai soliti “binari” che è indice che qualcosa sta cambiando in noi.
Un cordiale saluto,
Luca Bertagnolio
In pratica Luca anche tu mi confermi, ciò che anche Ilaria ha notato: ormai tra noi e qualsiasi altra persone, c’è di mezzo soltanto la nostra paura di contattarla.
I social network riducono moltissimo i “gradi di separazione” che passano da 6 a… 1!
E pensare che c’è qualcuno che sostiene che aumentino la solitudine e l’isolamento delle persone: il valore degli strumenti che abbiamo a disposizione non è negli strumenti stessi ma dal modo in cui se ne fa uso e soprattutto dall’atteggiamento mentale con il quale se ne fa uso
Questo mi fa venire in mente un bel esercizio: chi sta già raggiungendo i risultati che tu vorresti raggiungere ?
Trova un modo di contattarla (cellulare, posta tradizionale, email, social media etc) oggi stesso e proponile di interagire dal vivo (un caffè, una cena, sii creativo !) o online con essa.
Ricordati di essere efficace, di non farle perdere tempo, ma di farle capire cosa vuoi e di andare chiaramente dritto al punto.
Fallo oggi stesso !
In uno dei libri di David Allen ho letto un quote che diceva una cosa così. Il padrone di casa vuole piantare un albero, che è noto per essere molto lento nella crescita, e il giardiniere prende la cosa per le lunghe e non pianta l’albero. Il padrone di casa chiede come mai, e la risposta è “intanto ci mette 100 anni per crescere”.
E il padrone di casa “allora andiamo immediatamente a piantarlo, subito! Non c’è un altro minuto di tempo da perdere!”
Sono d’accordissimo con te Alexander, fare le cose oggi stesso è il modo migliore per “uscire dalla scatola” e cominciare a fare qualcosa che può aver profonde implicazioni per il nostro futuro.
Ciao, Luca