Strategie Vincenti
Cosa hanno in comune il fumo, il costume da bagno e il lavoro ?
Hai mai notato che quando arriva giugno la maggioranza delle persone si ricorda che, tempo qualche settimana, ci sarà la fatidica “prova costume” e una buona parte di persone si precipita ad iscriversi in palestra per sperare di fare un miracolo ?
Hai presente chi dopo oltre un decennio passato a fumare quotidianamente si rende conto che i propri polmoni non sono più in salute e di punto in bianco smette di fumare ?
Ti sei accorto che chi resta senza lavoro si mette a fare corsi di formazione e si rende conto che non sa a chi chiedere aiuto per chiedere un’introduzione ?
Cosa hanno in comune queste 3 situazioni ?
Che ti metti in moto quando è TROPPO TARDI ! 🙁
I risultati che ottieni sono la conseguenza delle abitudini quotidiane che hai adottato e degli obiettivi che ti sei dato tempo fa.
Chiacchieravo l’altro giorno con una amica formatrice proprio del terzo esempio che ho fatto sopra, cioè di come le persone che sono rimaste senza lavoro si rendono conto che sono “fuori mercato” e che non hanno costruito alcuna rete di persone (per gli anglofili “network“) di persone con cui abbiano intrecciato relazioni proficue di lavoro o anche soltanto relazioni di mutuo aiuto disinteressato, cioè di averle aiutate anche soltanto in piccole cose (come un’idea per risolvere un problema, il consiglio di un libro, una telefonata quando la persona sta male o è in difficoltà, etc). Se questo viene fatto con un sincero intento di NON aspettarsi niente indietro (“selfless service”) è come se tu accumulassi crediti emotivi su un immaginario conto corrente emozionale.
Beh, sappi che questi crediti possono (NON è detto che avvenga, ma è per questo che l’intento deve essere sinceramente disinteressato) tornarti indietro e se lo fanno, in genere, lo fanno con un’interesse x1.000 !
Lo stesso dicasi per la formazione
E’ doveroso fare a questo proposito un distinguo nelle tipologie di formazione. Ne esistono fondamentalmente di 2 tipi:
- quella tecnica specifica, cioè saper utilizzare un particolare macchinario, saper eseguire una determata procedura etc.
- quella delle competenze trasversali (chiamate anche “soft skills“), cioè la capacità di risolvere problemi (problem solving), di comunicare in modo efficace, di gestire le proprie emozioni, di guidare un gruppo (leadership), di saper decidere degli obiettivi e di raggiungerli, di saper gestire il proprio tempo (e quello dei propri collaboratori), di saper gestire un cambiamento di mentalità di un gruppo.
La maggior parte delle persone tende a pensare (specialmente i neo-laureati) che le aziende vogliano competenze tecniche specifiche ed approfondite. La realtà è che ogni azienda è ormai l’esperta mondiale del proprio micro-settore, quindi è praticamente impossibile trovare sul mercato una persona che sia esperta nella specificità di quella azienda. Le aziende (nella maggioranza dei casi) sono in grado di somministrare la formazione e far acquisire tale competenza nel giro di 6 mesi.
Ciò che le aziende NON sono in grado di trasferire come competenze, sono quelle attitudini, quelle competenze trasversali che ho elencato prima: non mi serve a niente che un/a capo ufficio sappia tutte le scorciatoie di Excel e Word e che sia l’esperto mondiale del gestionale della mia azienda, se poi non è in grado di dirimere una banale lite tra colleghi o non è in grado di tradurre l’obiettivo aziendale di ridurre gli sprechi nella propria area del 3% in un anno, in sotto-obiettivi specifici e misurabili a cui fanno seguito, nuove abitudini, procedure e modo di approcciarsi al lavoro di tutte le persone facenti parte del suo ufficio.
Facciamo un altro esempio parlando di soldi (un argomento che capiamo tutti al volo): per avere un fondo di sicurezza da cui prendere soldi, quando avrai una spesa inaspettata, devi aver iniziato a mettere da parte ed investito i tuoi risparmi diversi mesi prima.
Se vuoi investire in te stesso (e secondo il mio modesto parere è una NECESSITA’, non una scelta) devi acquisire competenze trasversali e crearti la tua rete (mediante l’aiuto disinteressato) OGGI !
Chiunque smetta di imparare è vecchio, che abbia 20 o 80 anni. Chiunque continua ad imparare resta giovane. La più grande cosa nella vita è mantenere la propria mente giovane – Henry Ford Tweet
Se non sai dove iniziare il giovedì 18 e venerdì 19 maggio avrà luogo la 8^ edizione dell’Experiential Training Barcamp a Monselice (Padova) #ETB08. Trattasi di un evento unico in Italia in cui puoi sperimentare un tipo di formazione estremamente efficace e cioè la formazione esperienziale, in cui invece di fare “aula”, in cui ti vengono propinate delle teorie astratte (con le quali il più delle volte all’uscita dell’aula TU hai la testa confusa e che ti scoppia e il FORMATORE ha l’ego gonfiato), si fanno delle esperienze pratiche (il più delle volte sono delle specie di giochi, delle sfide più o meno grandi e complesse). Mediante queste esperienze e la fase finale di debriefing (cioè una riunione conclusiva di riflessione su cosa è successo durante l’esperienza) si può acquisire consapevolezza su come si è e ci si comporta ed acquisire nuove competenze.
Io ho partecipato alle scorse 2 edizioni (trovi i miei resoconti dettagliati qui e qui) sia come semplice partecipante, sia come formatore che propone un proprio workshop (come farò anche quest’anno).
E’ anche un’ottima occasione per conoscere persone nuove con cui confrontarsi ed io ho costruito delle bellissime amicizie con alcune delle persone che ho conosciuto a questi Barcamp.
Trovi tutte le informazioni sul sito ufficiale del Experiential Training Barcamp e sul gruppo Facebook ufficiale.
Se sei interessato a partecipare, affrettati a comperare il tuo biglietto (costa una fesseria, soltanto 30€) perchè i posti sono limitati ed una volta esauriti, devi aspettare un altro anno per poter partecipare.
È proprio vero, spesso se non addirittura sempre tendiamo a mettere da parte le competenze trasversali, ignorandone l’efficacia e la necessità. In alcuni casi si ha anche la percezione della mancanza ma non si pongono i giusti correttivi per rimediare. Paradossalmente questa situazione porta proprio i più qualificati tecnicamente a chiudersi ottenendo come risultato l’essere messi in un angolo.
Esatto, la vera differenza, la marcia in più te la danno le competenze trasversali. Le competenze tecniche specifiche le puoi imparare in breve tempo.