Strategie   Vincenti

Dona un decimo

In inglese con il termine tithing (da tithe, che vuol dire un decimo) si indica la pratica di devolvere ad enti di beneficenza un decimo del proprio guadagno. La sua origine è antichissima e un tempo avveniva in natura, per esempio devolvendo parte del proprio raccolto.

Ho notato che diverse persone di successo praticano questa attività.

Donare regolarmente una percentuale fissa del proprio guadagno comporta diversi vantaggi:

  • Aiuta ad adottare la mentalità dell’abbondanza: donando un decimo svilupperai una mentalità che non sia legata al fatto che non ti bastano mai i soldi, ma bensì che quello che hai ti basta e ti avanza anche per aiutare qualcun altro che ne ha più bisogno.
  • Supporti e dai speranza: il denaro che doni innesca una spirale positiva in quanto con esso alcune persone bisognose ricevono un’opportunità per ricominciare.

L’organizzazione a cui la maggior parte delle volte devolvo il mio decimo è Kiva.org di cui ho già scritto una recensione in precedenza. Kiva è una organizzazione che mediante il microcredito, cioè il finanziamento di piccole somme a persone poche abbienti di zone depresse per avviare nuove attività, aiuta migliaia di persone in giro per il mondo.

Il funzionamento è molto semplice: chiunque abbia una carta di credito o un acconto Paypal può fare da creditore e prestare almeno 25 dollari a una persona o gruppo di persone che vuole avviare o ingrandire un’attività. Di solito i prestiti hanno una durata tra i 6 e i 18 mesi.

Una bella novità che Kiva ha introdotto questa estate è il fatto che quando il debitore restituisce una quota del proprio debito, Kiva ora ridistribuisce immediatamente tale quota a tutti i creditori in proporzione a quanto essi hanno finanziato, permettendo così (a chi vuole) di rifinanziare immediatamente un’altra attività. prima non era così, bisognava aspettare che l’intero debito fosse ripagato e per questo ci può volere anche fino a 18 mesi.

Perchè sono così entusiasta di Kiva ?

Semplicemente poichè:

  • dona una speranza ed inietta fiducia a chi ha bisogno
  • perchè permette di usare l’effeto leva sui soldi. Se presto 25 dollari oggi, mediamente entro un anno saranno ripagati e posso prestarli ad un’altra persona che li ripagherà mediamente dopo un’altro anno. In questo modo in 10 anni con 25 dollari avrò aiutato l’equivalente di 250 dollari, equivalente ad un ROI (ritorno sull’investimento) pari a 10 !
  • è facile puoi farlo online in qualsiasi momenti anche in pausa pranzo dall’ufficio

E’ dall’inizio del 2008 che ho deciso di donare il 10% dei miei guadagni Adsense. In primavera ho avuto un’impennata dei miei ricavi avendo guadagnato improvvisamente per 2 mesi dieci volte quanto guadagnavo nei mesi precedenti. In questo modo il decimo che risultava per la donazione era equivalente al valore dell’intero guadagno di uno dei mesi precedenti !
Ti confesso che al momento di fare la donazione di tale mese mi sono sentito un pò a disagio perchè mi sono detto. “Cavolo, ti rendi conto che stai devolvendo l’importo di un intero mese standard. Sono soldi che guadagni con fatica”. Ciò nonostante ho fatto le donazioni e sinceramente ti dico che sono contento di averlo fatto, perchè in quei due mesi ho lanciato un sacco di prestiti e da quando faccio prestiti a Kiva, 3 persone hanno già interamente ripagato il proprio debito. Questo vuol dire che tre persone sono riuscite ad avere un successo e io ho contribuito dandogli fiducia e speranza non solo con i soldi, ma anche mandandogli nei miei pensieri un messaggio di incoraggiamento e di applauso ogni volta che ricevevo una mail di notifica di avvenuto pagamento di una rata.

Oggi sono nella posizione che più guadagno, più sono contento perchè so che posso aiutare più persone.

Ti propongo di provare a fare una donazione ogni mese, non è importante che la percentuale sia corrispondente al 10%, ma l’importante è che la quota che scegli ti faccia sentire bene, altrimenti è meglio che la diminuisci o addirittura che tu lasci perdere del tutto. Io per esempio ho deciso di calcolare la percentuale esclusivamente sui soldi che guadagno con Adsense, non sulla mia busta paga.  Avere una sensazione negativa ogni volta che effettui la donazione, in prima battuta non ha proprio senso e in seconda, per la Legge dell’Attrazione avendo pensieri e sensazioni negative, ti attirerai ancora più negatività. Prova a partire con una percentuale piccola, ma fai la donazione ogni mese e poi, man mano che ti senti confortevole aumenta la percentuale.

Infine altre due caratteristiche di KIVA:

  1. Kiva permette di emmettere dei certificati da regalare, cioè tu mandi via posta elettronica (oppure stampi e poi mandi per posta ordinaria) dei buoni dell’importo che decidi tu a una persona, la quale si crea un account su Kiva e decide a chi prestare i soldi del tuo buono. I certificati sono un’ottima idea alternativa come regalo di compleanno, matrimonio o per l’imminente Natale.
  2. Kiva permette di creare dei team di creditori. In passato ho scartato l’idea di crearne uno perchè mi sento più a mio agio nel non sbandierare quello che faccio per il sociale. Poi recentemente il commento di Giuseppe Gandola al mio precedente post mi ha fatto pensare. Magari esponendo l’idea del Team di Strategie Vincenti e emettendo l’intenzione di raggiungere 100 prestiti entro i prossimi 6 mesi, riesco a rendere virale l’idea di Kiva e moltiplicare il bene che riesco a fare.

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18 Commenti

  1. E quello che sto faccendo io ….da tanti anni ….almeno otto anni ….prima aiutavo molto la mia famiglia e chi mi era intorno adesso cerco di aiutare diverse persone dai bambini agli adulti …talvolta compro frutta e verdura dal mercato dalle anziane e pago di piu ,talvolta pago la spesa a un pensionato cosi al improviso e di sorpresa poi me ne vado …..talvolta passo per un asilo di bambini e porto latte ,pannolini o gioccatoli ….e vogli iscrivermi in Croce Rossa della mia citta Cluj Napoca,Romania e in agosto vorrei andare con un associazione di volontariato a passare 1 settimana in Isdraele ..per aiutare …dicco tutto cio non per vantarmi ma per magari dare idee di come si puo aiutare altre persone …comunque ogniuno fa cio che si sente di fare ….a me fa bene sentirmi utile per altri e poi sinceramente sento che piu do ..piu attiro altri …e cosi spero di donare tanto tanto …ho grandi idee di aiutare ….faccio per passi …..comunque date agli altri dal vostro piccolo …porta tranquillita ,porta senso di responsabilita e appaga sempre .

  2. Alexander,
    ho letto il tuo articolo ma questa volta non sono del tutto pienamente d’accordo con te.
    La mia contestastazione nasce perchè sono sicuro che scegliendo un determinato ente no profit una enorme parte della mia ipotetica donazione sarà assorbita dai costi fissi e di struttura tipici dell’ ente.
    Il risultato è che solo un’ inerzia della mia donazione sarà impiegata per lo scopo umanitario che mi proponevo di sostenere con tutta la cifra originariamente versata. Ciò che dico è assolutamente inconfutabile e ci sono anche molti servizi televisivi che sostengono quanto affermo.
    Sono convinto che l’opera di fare una donazione in misura fissa dei propri extra sia un’ azione nobile, ma soprattuto c’è una legge denominata ” legge dell’ attrazione “. Maurizio Fiammetta ma soprattutto il meno nobile Josè Scafarelli ( meno nobile per il fatto di costringere attraverso il ricatto di fornire il suo terzo e_book al prezzo di circa 100 euro se non si inseriscono nel sito di ricchezza vera almeno tre indirizzi di amici ) quandocitano il principio c’è oro per tutti sostanzialmente affermano che la ricchezza è una condizione mentale e ottimistica dell’ abbondanza che si sostanzia nel fatto che donando 100 si otterrà 1000, che donando 1000 si otterrà 100.000 e così all’ infinito.
    Quello che veramente conta di questa legge è che un atteggiamento di condivisione con il prossimo è l’aspetto che meglio evidenzia la natura sociale dell’ essere umano.
    Non condivido fare donazioni a caso per gente africana o di altri paesi esteri lontani dal mio: non sono una realtà a me vicina. Sono convinto che una donazione di cuore invece vada fatta alle persone care che circondano la ns vita, quella di tutti i giorni MA SOPRATTUTTO PERSONALMENTE.
    Sono dottore commercialista, personalmente non farei mai una donazione agli organismi di qualsiasi religione ( compresa la mia che teoricamente è quella cattolica ) che da sempre si macchiano di fanatismo ed estremismo e non sono più un valido mezzo di unione. ( Sono convinto che basterebbe liquidare il patrimonio immobiliare di queste istituzioni per avere notevoli miglioramenti nell’ economia del benessere collettiva.)
    Per concludere: alziamo le ns aspettative è otterremo di più per noi e per gli altri. Ma poniamoci una domanda e scopriremo che per risponderla saranno le ns azioni. Come posso migliorare il mio tenore di vita e fare del bene agli altri ?
    La mia risposta personale è non fare beneficenza senza esserne convinti. Ma fare per migliorare costantemente la vita delle persone che ci sono vicine, amici, parenti. Ma soprattutto è armarsi di quello che la mia ex professoressa di economia aziendale Isa Marchini dell’ Università di Urbino chiamava fattore NACK o Nak ( non ricordo esattamente come si scrive ). IL need of achievement indica a chi vuole realizzare la sua azienda di assumersi il fattore di rischio e rischiando crea nuovi posti di lavoro. E’ questa la vera beneficenza perchè è incanalata verso il bisogno di lavoro che nobilita l’uomo. Soddisfiamo i bisogni di base, togliamo l’insoddisfazione, creiamo senso di sicurazza e pace collettiva perchè solo agendo nel piccolo locale si crea nel globale una situazione in cui nessuno dovrà elemosinare per un pezzo di pane.

    Mi assumo piena responsabilità delle mie convinzioni qui esposte.

  3. per sintetizzare il mio commento:

    Non sono d’accordo con l’ istituto tipico della donazione se fatta ricorrendo attraverso intermediari.
    Una donazione deve comunque sempre essere fatta con il cuore e alle persone che ci sono vicine nel qui e ora del ns presente che riteniamo assere bisognose.
    Mentre stavo scrivendo il precedente commento mi stava venendo in mente una domanda. Ma basta veramente solo fare una donazione in denaro e beni per sentirmi bene con la mia coscienza ? o forse c’è un qualcosa di più che posso fare di più per gli altri ?
    Riflettendo su questo punto non è più il dare materiale che può far star bene una persona ( benessere limitato e temporaneo ) ma quello che possiamo fare per aiutarla ad innalzare le sue aspettative di vita futura, agendo sulle sue convinzioni limitatrici. ( benessere illimitato e duraturo )

    Ricordo una frase della bibbia che dice <>..

    Non commento oltre.

  4. Ricordo una frase della bibbia che dice chiedi e ti sarà dato. Allo stesso modo sono certo che se qualcuno mi chiede qualcosa io glielo do. Lo stesso vale per le mie richieste.

    C’è una frase di Tony Robbins che dice <>.

    Ma chiedere non è tutto.

    Agiamo per il vero benessere collettivo che nobilità l’ uomo. Non agiamo per la carità è umiliante.

  5. @ancuticaroma

    comunque ogniuno fa cio che si sente di fare ….a me fa bene sentirmi utile per altri e poi sinceramente sento che piu do ..piu attiro altri …e cosi spero di donare tanto tanto

    La penso come te, è bene che ognuno faccia esclusivamente ciò che si sente di fare e farlo per gradi (come dici tu) è un ottimo modo di procedere.

    Anche a me piscerebbe in un prossimo futuro fare delle esperienze in cui do il mio aiuto fisicamente, conle mie mani.

    Più dai, più ti torna indietro ovunque: nei rapporti di coppia, nelle relazioni, negli affari…

  6. @Marco

    Ciò che dico è assolutamente inconfutabile e ci sono anche molti servizi televisivi che sostengono quanto affermo.

    Io non la penso come te. Il fatto che in televisione facciano dei servizi su alcune associazioni che sono come te — per me — non implica direttamente che TUTTE siano così, semplicemente perchè in TV fa notizia (e quindi crea attenzione) se si dice che le ONLUS rubano.
    E’ la stessa storia dei giornali e dei TG, parlano solo delle disgrazie, perchè ciò attira la curiosità morbosa degli umani.

    Cmq mi fa molto strano che una persona che crede VERAMENTE nel concetto “Chiedi e ti sarà dato” non riesca concepire che ci sono anche associazioni ONLUS che non hanno lo scopo di intascarsi i soldi dei donatori, perchè se veramente avessi interiorizzato questo concetto, chiederesti per ottenere una risposta su come fare del bene agli altri e saresti fiducioso che la risposta ti arriverebbe.

    quandocitano il principio c’è oro per tutti sostanzialmente affermano che la ricchezza è una condizione mentale

    Sottoscrivo, sono assolutamente convinto anch’io di questo concetto: il successo e la ricchezza sono esclusivamente un fatto di atteggiamento mentale.

    Mentre stavo scrivendo il precedente commento mi stava venendo in mente una domanda. Ma basta veramente solo fare una donazione in denaro e beni per sentirmi bene con la mia coscienza ?

    Uh, no no, stai fraintendendo.
    Il concetto non è: faccio una donazione perchè così mi PULISCO la coscienza, questo sarebbe un atto di penitenza, parte da una posizione di colpa, di peccato, parte da qualcosa che devo espiare (diffuso in una larga cerchia di cattolici), non riesco capire come qualcuno in questo modo possa trovare piacere nel donare, di sicuro lo farà mal volentieri e per un breve periodo.
    Io invece parto da un concetto di GRATITUDINE e di voler restituire almeno una parte di ciò che ho ricevuto. Io mi sento fortunato di ottenere tutto ciò che ottengo quotidianamente e voglio restituirne almeno una parte. Il mio stato d’animo nel voler donare è quindi di gioia e gratitudine, in questo modo non vedo l’ora di poter dare ancora di più.

    Riflettendo su questo punto non è più il dare materiale che può far star bene una persona ( benessere limitato e temporaneo ) ma quello che possiamo fare per aiutarla ad innalzare le sue aspettative di vita futura, agendo sulle sue convinzioni limitatrici. ( benessere illimitato e duraturo )

    Sono d’accordo solo con la seconda parte di questa frase.
    E’ proprio per il fatto che io voglio che le persone che hanno avuto il coraggio di chiedere un aiuto monetario per creare una propria attività (obiettivo che implica la voglia di diventare autonomi, finanziariamente autosufficienti e di elevare il proprio standard di vita) che ho scelto e sono così entusiasta di donare i miei soldi ai progetti di Kiva. Ma questo è SOLO UN modo di aiutare il prossimo, qualsiasi altro, tipo aiutare il prossimo sotto casa regalandogli il proprio tempo, anzichè soldi, va benessimo. Ognuno faccia ciò che sente più adatto a sè.

  7. Ciao Alex,
    mi hai fatto conoscere qualcosa di veramente interessante, lo studierò attentamente. Aiutare il prossimo è una condizione imprescindibile se ci si vuole realizzare pienamente e hai fatto bene a sottolineare che bisogna farlo per GRATITUDINE. Essere grati alla vita per quello noi abbiamo ricevuto e restituirne una parte, che siano soldi, tempo o aiuti fisici, è un passo importante per rendere questo mondo migliore.
    Ciao 🙂

  8. Ok Roberto,
    se poi decidi di iscriverti ed utilizzare KIVA, prendi in considerazione anche l’opzione di iscriverti al Team ch io ho creato, mi farebbe molto piacere se ti unissi a noi.
    ciao
    alexander

  9. Ciao Alexander,
    quando ho letto il tuo post, ho subito pensato che mi sembrava un’ottima inziativa. Naturalmente, ogni volta che si parla di beneficenza, solidarietà, altruismo o in qualsiasi altro modo la si voglia chiamare, è buona regola, secondo me, verificare che non vi siano dietro tentativi di speculazione mascherati. Chiunque ha un po’ di esperienza nel campo sa che, purtroppo, questo avviene con una certa frequenza ed il rischio di fare la “beneficenza” allo speculatore di turno è relativamente alto. Mi sono così messo alla ricerca di qualche informazione su Kiva e ho trovato pareri discordanti. In particolare mi ha colpito il commento di una persona che afferma che “le organizzazioni partner si fanno dare anche il 30 e piu’ per cento di interessi!!”. Se fosse vero, credo che nessuno di noi vorrebbe finanziare un’organizzazione dedita all’usura internazionale! Tu ne sai qualcosa?
    Qui sotto il link alla pagina con il commento in questione:

    http://www.ecoblog.it/post/3180/microcredito-kiva-primi-pagamenti

    Ciao
    Alessandro

  10. Ciao Alessandro,
    io non ho letto da nessuna parte che i Partners di Kiva si fanno dare il 30%, dammi riferimenti precisi (non un semplice commento su un altro blog, che peraltro non fornisce alcun link).

    Comunque c’è anche da dire che è difficile sapere dove vada finire ogni centesimo dei soldi che noi doniamo ad una associazione.

    IO mi sono comportato così:

    1) Kiva è un’organizzazione che mi sembra molto seria, per esempio lascia scegliere a TE se e quale percentuale dare a KIVA per autosostenere la struttura. Se lo vuoi, puoi dare il 100% dei tuoi soldi alle persone che ne hanno bisogno e ZERO a Kiva.

    2) Con Kiva hanno collaborato persone che stimo, come per esempio Jason Womack e Chris Guillebeau

    3) Se fosse vero che viene applicato un tasso di interesse del 30%, credo che un alto numero di prestiti dovrebbero finire male. Intendo che chi chiede il prestito in genere è in difficoltà finanziaria e se i tassi fossero di tipo usuraio, ci dovrebbe essere un’alta probabilità che chi ha chiesto il prestito NON sia in grado di restituire i soldi chiesti in prestito. Io presto soldi attraverso Kiva dal 2007 e l’ho fatto per 105 volte (quindi un numero sufficiente per trarre qualche conclusione statistica) e fino ad ora – nonostante la maggior parte dei prestiti siano finiti in paesi con grossi problemi economici – NESSUNO, ripeto nessun prestito è finito senza la restituzione del prestito (vedi la riga “Amount of Ended Loans Defaulted” sul mio ultimo stato del portfolio Kiva)

    In conclusione sono dell’opinione che alla fine ti devi fidare di una persona o organizzazione: il tuo compito finisce nel momento che dai fiducia e gli consegni i tuoi soldi, che poi siano in grado di restituire i tuoi soldi e di usarli al meglio è compito loro. Al limite tu puoi decidere se ripetere l’esperienza oppure no, ma una volta che hai dato i tuoi soldi a qualcuno, il compito è solo loro.

  11. Ciao Alexander,
    in effetti non risulta da nessuna parte questa cosa del 30% di interessi. Io ti chiedevo semplicemente se tu ne sapevi qualcosa, visto che c’era chi affermava il contrario. Credo che sia comunque buona norma informarsi il più possibile affinché i propri soldi siano utilizzati in maniera realmente solidale. Complimenti per il blog e per le informazioni preziose che decidi di condividere.
    Saluti,
    Alessandro

    • Alessandro, come suggerisco nell’articolo Provalo da insider, ti propongo di provare in prima persona: con KIVA la quota minima che puoi prestare sono 25 dollari (circa 17 euro), in pratica una pizza. Non rischi molto, oltretutto ti ricordo che sono un prestito, quindi dopo 12-18 mesi in media ti tornano indietro. Io ho deciso di non riscuotere questi soldi, ma di ri-prestarli.
      ciao
      Alexander

  12. sono un ragazzo di 26 anni con due bimbi e cerco un aiuto per pagare le bollette e anche per la spesa lavoro come fabbro e guadagno 900 euro pago l’affitto la macchina e nn mi rimane niente ricevo dei aiuti dai sociali ma nn bastano i bambini hanno necessità di pannolini e latte hanno 5 mesi e uno di 2 anni come faccio se volete aiutarmi mandatemi un email melmaharzi@yahoo.com

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